double melanzana!


Ci sono, ci sono!!!
Lo so, tanti blog aprono e chiudono i battenti in breve tempo, e chi non mi conosce, in effetti, avrebbe potuto pensare che anche a me fosse capitata la stessa sorte… e invece eccomi qua!
Vi confesso che la vita da mamma non è per niente facile, o meglio, non lo è se si ha ancora l’idea di fare le 3500 cose che si facevano prima dell’arrivo dell’adorato apotto :-(
E’ questo il mio vero problema, rassegnarmi al fatto di non avere più tutta la giornata davanti per…..curare i miei interessi.
Ma non volevo esordire subito, dopo il rientro dalle vacanze, con una lamentela e quindi la smetto e mi scuso! Vi aggiorno, piuttosto, sulle cose accadute nel frattempo e su quelle da mettere in agenda per il prossimo futuro :-)
Il tema è la pasta madre, spero non ne abbiate le tasche piene :-) Se così fosse, siete autorizzati a cambiar canale o a passare direttamente alle ricette del giorno!
Per gli inguaribili, invece, segnalo 2 recensioni fresche fresche su Amica di settembre e su Salute Naturale di agosto :-)
Cosa accadrà??
Sono lieta di invitarvi ad una nuova presentazione del libro in quel di Perugia!
Sabato 24 settembre 2011 alle ore 18.00 presso la Libreria Grande di Ponte San Giovanni (PG) in via Valtiera 229 L/P quasi ai piedi di Collestrada.
Farò una dimostrazione pratica su come fare il rinfresco, durante la quale potrete sbizzarrirvi con le domande, alla fine chi lo vorrà potrà portarsi a casa un pezzetto di pasta madre pronto per l’uso!
Non vedo l’ora di vedere la faccia dell’apotto che mi guarda, per lui sarà la sua prima presentazione :-)

Quel che rimane del mio tempo libero in cucina
A dire il vero la prima ricetta non è affatto una mia invenzione in quanto trattasi della famosa crema di melanzane araba, alla quale va aggiunta la pasta di sesamo (tahina). E’ proprio da questa ultima che nasce la ricetta di oggi, ne ho sempre sentito parlare, l’ho sempre vista sullo scaffale del supermercato, ma solo questa estate mi è venuta la curiosità di provarla, come si suol dire “ogni cosa al suo tempo”. E’ una pasta dalla consistenza densa e dal gusto intenso, è incredibile quanto ci azzecchi il succo di limone, rendendo gustose e cremose le salse come il baba ganoush appunto o l’hummus. Insomma adesso che l’ho finalmente provata nella sua veste classica, sicuramente vorrò utilizzarla in qualche altro modo, preparatevi :-)

Dopo la tahina l’ingrediente di oggi è la mitica melanzana che ha trovato un posto d’onore sulla tavola di questa estate. La ricetta che ho fatto di più in assoluto sono state queste melanzane al forno, molto semplici, ma buonissime. Le ho proposte anche agli ospiti e consigliate agli amici e visti i gran complimenti ho pensato bene di proporvele.

Due modi diversi di mangiare la melanzana che possono convivere in una fresca cena di fine estate ;-)

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BABA GANOUSH

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

2 melanzane tonde
1/2 limone (succo)
1 cucchiaio di pasta di sesamo (tahina)
1/2 spicchio d’aglio
olio extravergine di oliva
1 presa di sale

Lavare le melanzane e tagliarle a metà nel senso della lunghezza. Disporle in una teglia e cuocerle in forno a 200° fino a che non risultino morbide dopodiché sfornare e lasciare raffreddare. Con un cucchiaio estrarre la polpa e metterla nel mixer insieme al succo di limone, lo spicchio d’aglio, la salsa tahina e la presa di sale. Frullare e disporre in una ciotola grande o in 4 ciotoline, coprire a filo con l’olio extravergine di oliva e servire con della pita o con del pane abbrustolito.

MELANZANE AL FORNO

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

2 melanzane tonde
20 pomodorini
un pezzetto di feta
2 spicchi d’aglio
origano
sale
olio extravergine di oliva

Lavare le melanzane, tagliarle a metà nel senso della lunghezza, su ogni metà fare dere incisioni oblique in entrambe le direzioni, destra e sinistra. Posizionare sulla teglia rivestita di carta da forno, le melanzane con i tagli rivolti verso l’alto. Distribuire i pomodorini tagliati in quarti e l’aglio tritato finemente, cospargere con origano, olio extravergine di oliva e salare. Cuocere in forno coperte con la carta stagnola a 230° per 30 minuti, dopodiché togliere la carta e fare asciugare per altri 30 minuti. Aggiungere la feta sbriciolata e passare al grill per un paio di minuti. Sfornare, lasciare raffreddare e servire a temperatura ambiente.




Mercoledì: Frittata di "vitaglie"


Veramente l’ho fatta lunedì, ma solo ora trovo il tempo per raccontarvela.
Ero al parco “Talon” con i nonni, si insomma con i miei e con il pupo, per fare una passeggiata e ad un tratto mio padre richiama l’attenzione di mia madre indicandole quelle che secondo me erano erbacce, dicendo di avere trovato le vitaglie!!!
Per fortuna che c’è internet e che in internet si trova di tutto, se no sarebbe stata un pò dura risalire a qualcosa di più scientifico dai racconti non sempre concordi dei due nonni. Fatto sta che i miei hanno distolto l’attenzione dal loro adorato nipotino per fiondarsi a raccogliere questi germogli (si raccolgono solo le cime tenerissime, le parti più vecchie della pianta sono persino tossiche) che spuntano da delle siepi abbastanza grosse. Infatti trattasi della Clematis Vitalba considerata una pianta infestante del bosco, che in dialetto campano vengono appunto comunemente chiamate “vitaglie” ed in quello umbro “vitabbie”.
Viene anche chiamata l’asparago dei poveri, ma sinceramente di asparago non sa proprio, anzi il sapore è molto delicato e gradevole, esagerando, quasi dolce. Il sapore mi ha sorpreso positivamente, pensando invece di trovare per esempio il gusto della cicoria selvatica (avete presente quella bella amara?).
Ovviamente questa “erbaccia” :-) si mangia rigorosamente in frittata!
E frittata sia..
In internet si trovano molte ricette con o senza cipolla, pecorino, pancetta….. io ho seguito quella di mia madre che dice di non aggiungere niente in modo da assaporarne meglio il gusto. Aveva proprio ragione !

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FRITTATA DI VITAGLIE

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

4 uova
1 mazzetto di “vitaglie”
sale e olio extravergine di oliva


Lavare e pulire le vitaglie, stufarle in una padella antiaderente con un goccio d’acqua e dell’olio extravergine di oliva, aggiungere le uova svbattute e salate. Cuocere da ambo i lati. Si possono fare anche delle frittatine monoporzione, come ho fatto io. In questo caso, una volta stufate le vitaglie, dividerle in 4 padelline, aggiungere 1/4 di uovo sbattuto e cuocere.




The last caulifowers of the season ;-)


Penso di essermene mangiata una quantità esagerata questo inverno, ma anche se girano ancora al mercatino in questo inizio primavera, quando ancora non si trovano tutti i frutti di stagione, sicuramente quello di oggi è l’ultimo per me.
Per quanto adori i cavolfiori, e in particolar modo quello verde romano, sono arrivata al punto di saturazione per questa stagione, infatti pur avendolo comprato da un pò non decidevo mai di cucinarlo, e invece alla fine mi è uscita anche una cosa light, presentabile e gustosa :-)
Come dire, finiamo in bellezza la stagione dei cavoli per passare ad altro!!
Vi lascio quindi la ricetta a occhio (una volta tanto) di questi “sformatini di cavoli & noci”
che sono simpatici anche come antipasto, no??

Bye Bye
and ……. at the next adventures :-P


SFORMATINI DI CAVOLI E NOCI

cucchiaino50x50 Per 6 sformatini.

1 cavolfiore verde
1 panino raffermo
1 manciata abbondante di noci tritate
1 manciata abbondante di parmigiano grattugiato
latte
1 noce di burro
pangrattato
sale e olio extravergine di oliva

Pulire e lessare, o cuocere al vapore il cavolo. Mettere a bagno il pane raffermo nel latte tiepido, dopodiché strizzare bene e metterlo in una terrina. Aggiungere il cavolfiore schiacciato con una forchetta e amalgamare. Mettere le noci tritate, il parmigiano, un goccio d’olio e aggiustare di sale. Mescolare ancora fino ad ottenere un composto omogeneo, imburrare gli stampini, riempirli con il composto, spolverare con pangrattato, aggiungere su ciascuno, un goccino d’olio a filo e infornare. Cuocere a 200° per 20-25 minuti. Sfornare, lasciare intiepidire, togliere dagli stampi e servire.




sformatino-cavolo2-p1240700


cucchiaino50x50 For 6 flan.

1 green cauliflower
a stale sandwich
1 generous handful of chopped walnuts
1 generous handful of grated Parmesan cheese
milk
1 knob of butter
bread crumbs
salt and extra virgin olive oil

Clean and boil or steamed cabbage. Soak the bread in warm milk, then wring it thoroughly and put it in a bowl. Add the cauliflower mashed with a fork and mix. Put the chopped nuts, parmesan, a little oil and salt. Stir again to obtain a homogeneous mixture, buttering the molds, fill them with the mixture, sprinkle with bread crumbs, add up each a drop of extravirgin olive oil and bake. Cook at 200° for 20-25 minutes. Remove from oven, let cool, remove from molds and serve.




La pupaccella ripiena ;-)


Ve la ricordate la pupaccella sottaceto???
Bene, perchè oggi vi propongo la versione ripiena ;-)
Adatta anche ad essere portata fuori porta per il primo pic nic di primavera, quando è ancora abbastanza fresco e i sapori dell’inverno che sta finendo ci rassicurano ancora, ma allo stesso tempo al caldo del sole si fanno strada anche le versioni fredde e da asporto di molte pietanze!
Quanto alla pupaccella, se è vero che è innamorata del maiale e che non può mancare nella mitica “insalata di rinforzo”, in che modo si può anche utilizzare?
Pur essendo campana, me lo sono chiesto anche io e devo dire che oltre a trattarla alla stregua degli altri sottaceti, da poco ho imparato questa ricetta che a detta di mia madre è diffusa soprattutto in Irpinia.
L’aceto dei peperoni viene contrastato dal dolce del ripieno fatto con pane raffermo, noci, pinoli, uva passa e vin cotto :-)
A me è piaciuta, se no non ve la proponevo, ma sta a voi testare, giudicare, dire…….
Io intanto rimango qui, ancora in dolce attesa :-P

LA PUPACCELLA RIPIENA

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

4 pupaccelle sottaceto
pane raffermo (circa 200 g)
una manciata di pinoli
una manciata di noci tritate
una piccola manciata di uva passa
sale e olio extravergine di oliva
4-5 cucchiai di vin cotto

Eliminare la calotta superiore del peperone e togliere i semi dalla parte interna e metterli a testa in giù a scolare. Mettere a bagno il pane in acqua tiepida, dopodiché strizzare bene e mettere in una terrina. Aggiungere le noci, i pinoli e l’uva passa, aggiustare di sale, di olio e vin cotto e amalgamare bene il tutto. Si può aggiungere anche un cucchiaio di pangrattato se il composto dovesse risultare troppo molle. Riempire i peperoni e cuocerli al forno per 25 minuti a 200°, lasciare intiepidire prima di servire.


Stuffed Pupaccella ;-)



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cucchiaino50x50 Serves 4.

4 pickled pupaccelle (a kind of pepper from south of Italy)
stale bread (about 200 g) a handful of pine nuts
a handful of chopped walnuts
a small handful of raisins
salt and extra virgin olive oil
4-5 tablespoons of cooked wine

Discard the top of the pepper and remove the seeds from the inside and put them upside down to drain. Soak bread in warm water, then wring it thoroughly and put in a bowl. Add walnuts, pine nuts and raisins, salt, oil and cooked wine and mix well. You can also add a tablespoon of breadcrumbs if the mixture turns out too soft. Fill the peppers and bake for 25 minutes at 200 degrees, allow to cool before serving.




Finocchi al latte gratinati


Vi lascio la ricetta non ricetta di oggi, innanzitutto per augurarvi un buon week end soleggiato prima di prendere il mio trenino per quel di Terracina :-) dove, come ricorderete, questa sera presenterò il libro La Pasta Madre!
Il Sig. Franco della libreria BookArt e la mia amica dell’università Patrizia, organizzatore l’uno e fautrice l’altra dell’evento, mi hanno detto che il ristorante dove ci sarà la presentazione è già pieno, ci sono solo 2 posti liberi!!! Io nel frattempo ho curato la pasta madre, che stasera sarò felice di regalare ai partecipanti della cena al Ristorante Bottega Sarra!
Per gli altri che mi chiedono se farò altre presentazioni a Bologna, dico di sì, e presto comunicherò la data, ma poi i programmi si interromperanno per essere ripresi attivamente in autunno, quando avrò preso coscienza e spero mi sia organizzata al meglio con il pargolo.

Ma adesso rotolo a prendere l’autobus per andare in stazione così vi lascio alla lettura dei finocchi al latte gratinati, ricettina rubata questa volta a mio marito che me l’ha proposta a cena in una delle primissime serate della nostra love story :-) quando ancora non esisteva il blog ed era spesso lui a cucinare. Per diverso tempo ho potuto così gustare i suoi manicaretti, il suo pezzo forte era il “polletto arrosto”, poi non potrò mai dimenticare i suoi insoliti dessert e una originale frittatina con radicchio, funghi prataioli e cipolla…..

A rivederci a lunedì per una nuova puntata!!!

p.s.
non della love story, che già mi sembra di avere esagerato, ma semplicemente dalla cucina di un’apotta al momento un po’ panciuta ;-)


FINOCCHI AL LATTE GRATINATI

cucchiaino50x50

2-3 finocchi
latte
parmigiano grattugiato
sale e olio extravergine di oliva


Lavare e tagliare a fette i finocchi dopodiché lessarli o cuocere a vapore tenendoli sempre croccanti.
Mettere i finocchi cotti in una teglia unta con poco olio, aggiungere un dito di latte, il parmigiano grattugiato e il sale. Infornare a 200° per 15-20 minuti, passare al grill gli ultimi 2-3 minuti per la doratura. Lasciare intiepidire e servire.

cucchiaino50x50

2-3 fennel
milk
grated Parmesan cheese
salt and extra virgin olive oil


Wash and slice the fennel and then boil or steam always keep them crisp.
Put the fennel cooked in a pan greased with a little oil, add a drop of milk, grated parmesan and salt. Bake at 200 degrees for 15-20 minutes, pass on the grill the last 2-3 minutes to brown. Allow to cool and serve.




Frittata? No! Sformato di patate rosse di Colfiorito


Sono tornata a casa già da qualche giorno, dopo il giro ferragostano tra Marche e Umbria, non senza essermi riportata laute scorte di prodotti tipici :-)
E così, anche il sacchetto da 10Kg di patate rosse, acquistate dal contadino sulla piana di Colfiorito al confine tra Marche e Umbria, è entrato a far parte della lista di souvenir gastronomici che ci siamo riportati, insieme alla bellissima treccia di cipolle bianche.
Uno dei primi impieghi di questi due ingredienti umbri è stato questo sformato di patate e cipolle, cotto al forno e servito con una generosa manciata di basilico ed erba cipollina :-)
Questo modo di servire lo sformato l’ho appresa nella Marche, precisamente da Beppe nella sua enoteca “Bar a Vino” a Fermo, che in una deliziosa cena accompagnata dall’ottimo vino locale, ci ha servito uno sformatino di verdure di stagione cosparso da un’abbondante trito di basilico fresco. Nel vederlo quasi mi sono meravigliata, ma ogni dubbio è scomparso al primo boccone, è incredibile quanto ci stesse bene!!
Se siete di passaggio da queste parti vi consiglio di fermarni per cena o almeno per l’aperitivo, ne vale veramente la pena, poi il titolare, Beppe appunto, fa anche una ricerca accurata sul pane, offrendone diversi tipi fatti con il “lievito madre” :-)
Riguardo a quest’ultimo vi dico che la mia pasta madre è sopravvissuta, nonostante l’abbia scarrozzata a destra e a manca in questi giorni e che non vedo l’ora di riutilizzarla per il mio pane settimanale.
Confesso che, dopo la consegna del libro, ho avuto il bisogno di distaccarmi da tutto quello che era lievitato, ma adesso, pian piano mi stanno già venendo in mente ricettine da provare per l’autunno :-)))


FRITTATA? NO! SFORMATO DI PATATE ROSSE DI COLFIORITO

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

2-3 patate rosse di Colfiorito
1 cipolla bianca schiacciata
4 uova
un goccio di latte
sale e olio extravergine di oliva
basilico ed erba cipollina (quest’ultima facoltativa)


Lavare e sbucciare le patate e tagliarle a fettine sottili, pelare la cipolla e tagliare anch’essa a fettine sottili. In una padella antiaderente fare rosolare le patate e le cipolle con un po’ d’olio extravergine di oliva per una decina di minuti, aggiustare di sale. Nel frattempo sbattere le uova con un goccio di latte e un po’ di sale, imburrare una teglia da circa 22-24 cm di diametro. Versare le patate e le cipolle nella teglia ricoprire con le uova sbattute e infornare a 200°C e lasciare cuocere fino a che il tortino non risulti dorato. Sfornare, lascire intiepidire un po’, cospargere di basilico e se ce l’avete anche qualche filo di erba cipollina, tagliare a fette e servire.


Potatoes and Onions Soufflé



tortino-con-patate-e-cipolle


cucchiaino50x50 Serves 4.

2-3 red Colfiorito potatoes
1 white onion
4 eggs
a drop of milk
salt and extra virgin olive oil
basil and chives (the latter optional)


Wash and peel potatoes and cut into thin slices, peel the onion and also cut into thin slices. In a nonstick pan brown the potatoes and onions with a little extra virgin olive oil for about ten minutes, add salt. Meanwhile, beat the eggs with a drop of milk and a little salt, butter a baking pan for about 22-24 cm in diameter. Pour the potatoes and onions in the pan cover with beaten egg and bake at 200°C, cook until the soufflé is golden. Remove from the oven, let it cool slightly, sprinkle with the basil and also with some chives if you have, cut into slices and serve.