Il byrek e la pasta phyllo :-)


Oh! finalmente riesco a scrivere in santa pace!!!
Ritorno da una capatina in Campania durante la quale avrei voluto raccontarvi, con tutta calma (macché), del mio nuovo amore culinario. Nei miei pensieri era sempre lì che aspettava di essere realizzato, ma poi qualcosa mi diceva di rimandare finché non è arrivato il momento giusto!!!
Non allarmatevi, la pasta madre è in cima alla top ten, anzi non ve ne scrivo ultimamente perché ho un po’ di problemi di conciliazione tra l’apotto che tocca tutto, il caldo, il forno e l’impellente bisogno di mangiare meno carboidrati e più frutta e verdura fresca, ma….. questo non vuol dire che non abbia cura della mia figlioletta che da qualche mese ha anche una sorellina minore, la pasta madre di kamut!
Ma tornando a noi, il mio sogno nel cassetto da qualche annetto, era quello di realizzare la pasta phyllo, quella vera, fatta in casa, ma dopo varie documentazioni e ricerche sull’argomento mi sono fermata perché mi sono resa conto che mi mancava l’esperienza, di quella che si tramanda da generazione in generazione, di chi la pasta phyllo la fa da quando è nato!
Ma il tempo passa e le situazioni si evolvono e si conoscono anche persone nuove, insomma per farla breve questo inverno ho conosciuto, grazie alla rete e alla pasta madre, Donato socio fondatore di Birra Cerqua, il primo birrificio artigianale che a settembre aprirà nel pieno centro di Bologna, con cui è nata una collaborazione culinaria fino dai primi incontri, per prima cosa abbiamo dato vita a delle pagnotte di pane con pasta madre e il trito di malto derivato dagli scarti della lavorazione della birra :-)
Ma che centra con la pasta phyllo? Centra centra perché caso vuole che Donato sia sposato con una ragazza albanese, la cui mamma appunto impasta e tira alla velocità della luce palline di pasta phyllo fin da piccola :-)
Purtroppo l’ultima volta che è stata a Bologna, mi sono persa la diretta, ma Donato, valido collaboratore e amante della cucina mi ha iniziato in questa nuova avventura, così, oramai una quindicina di giorni fa abbiamo fatto il byrek o burek. Io l’ho voluto fare con ripieno di spinaci e feta come l’ho sempre mangiato in Grecia, dove poi si chiama spanakopita, ma è ottimo anche con altri tipi di ripieno, dalla carne macinata alle verdure……
Sono stata felicissima di aver imparato, va beh ancora un po’ di pratica la dovrò fare, a fare la pasta phyllo, ma ancora di più dopo averne assaporato il primo boccone!!!!!! Fantastico!
Per il momento vi lascio di seguito la ricetta e il procedimento di questa avventura, presto spero di fare un tutorial più esplicativo!
…… e poi quante,tante cose mi stanno venendo in mente da fare con questa pasta capricciosetta ;-)

BYREK CON SPINACI E FETA

cucchiaino50x50 Per una teglia da 26 cm di diametro

Per la pasta phyllo
230 g di farina “0”
65 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 presa di sale
amido di mais e olio extravergine di oliva per la finitura


Per il ripieno
400 g di spinaci
170 ml di yogurt greco
100 g di feta
¼ di cipolla bianca
1 cucchiaino di aneto essiccato o un mazzetto fresco
sale e olio extravergine di oliva


Preparare per prima cosa la pasta phyllo. Versare a pioggia la farina sulla spianatoia, fare al centro una fossetta e aggiungere l’olio, il sale e l’acqua, amalgamare gli ingredienti ed impastare fino ad ottenere una palla liscia, morbida ed elastica.
Dividere l’impasto in sette palline da circa 40 g e coprire con pellicola trasparente per non farle seccare, ne serviranno 4 per la base e 3 per la copertura. Mettere un mucchietto di amido di mais sulla spianatoia e passarvi sopra una pallina di impasto quindi stenderla in un cerchio abbastanza spesso con un bastone di circa 1,5 cm di diametro, a questo punto il movimento da ripetere per n volte fino ad ottenere una sfoglia fine e semi trasparente consiste nell’arrotolare sul bastone il cerchio di pasta partendo dall’estremità più lontana a voi e con un unico movimento srotolarlo in avanti, poi si gira di qualche grado il cerchio di pasta e la si arrotola nuovamente sul bastone e ancora con un unico movimento in avanti si srotola e così via. Tra una tirata e l’altra, se occorre spolverare la sfoglia con l’amido di mais per non farla attaccare e non preoccuparsi eccessivamente se la sfoglia si aggrinzisce e non viene bella liscia, è normale, per evitare il problema si dovrebbe usare un matterello fatto apposta che assomiglia ad un fuso. Una volta pronta la prima sfoglia, la si adagia nella teglia oliata, in modo da rivestire la base, ma anche in modo che esca fuori solo da un lato, a seguire le successive 3 sfoglie si sovrapporranno come se fossero dei petali a mo’ di fiore, fino a rivestire tutti i bordi della teglia. Mettere un filo d’olio tra una sfoglia e l’altra soprattutto ai bordi, dopo la stesura della 4 sfoglia preparare il ripieno, conviene arrivare a questo passaggio con almeno tutti gli ingredienti pronti (es. spinaci lessati, cipolla tagliata), quindi passare in padella la cipolla tritata finemente con l’olio extravergine di oliva, aggiungere gli spinaci lessati, l’aneto, un pizzico di sale e fare insaporire per qualche minuto. Aggiungere al composto la feta sbriciolata e lo yogurt, amalgamare bene e versare nella teglia, stendere così le ultime 3 sfoglie che potranno avere un diametro più piccolo e coprire la torta ricordandosi di mettere un filo d’olio tra uno strato e l’altro. Ripiegare i bordi esterni sulla torta, mettere un altro filo d’olio ed infornare a forno preriscaldato a 200 °C per 45 minuti circa, comunque fino a che abbia un colore dorato. Sfornare e con la mano bagnata d’acqua schizzare la superficie del byrek, questo permetterà di tagliare le fette senza che si disintegri la sfoglia superiore pur non compromettendo la croccantezza della crosta! Tagliare le fette a mo’ di rombo, servire tiepido con una buona birra artigianale ;-)




Fesa di tacchino arrosto


Si sa che d’estate, più che in altre stagioni dell’anno, si fa attenzione all’alimentazione per via della prova costume ;-)
Qui più che prova costume si cerca di mettere più o meno in sesto una “neomamma” prima fiera di portare il pancione e dopo depressa e sconsolata per non riuscire a perdere nemmeno un etto!!!!
Non vi voglio però annoiare, sicuramente ognuno di voi porterà direttamente o indirettamente la propria croce al riguardo!!! Quindi ognuno si porti la propria :-(

Ma la scoperta interessante che voglio condividere con voi, è stata quella di aver trovato un modo più gustoso di mangiare la fesa di tacchino, che di per sé non soddisfa più di tanto il mio palato, trasformando questo ingrediente da triste ripiego dietetico, a piatto gustoso. Lo si può tranquillamente proporre come antipasto estivo :-) Fidatevi, farete felici i vostri ospiti!
Avete presente i vietnamese rise paper roll? Bene vanno accompagnati da una salsina dolce a base di peperoncino thailandese e aglio (quella che vedete in foto, per intenderci una sorta di gelatina dolce e piccante al contempo) che io trovo fantastica e che ovviamente ho sempre a portata di mano in frigorifero!!!
Proprio come i vietnamese rise paper roll (adoro anche quelli :) la fesa di tacchino va arrotolata per gustarla al meglio, dentro ci potete mettere tutte le verdure fresche che vi piacciono like as carrots, cucumber, .. ops sorry mi sono lasciata prendere dalla voglia di viaggiare che immancabilmente mi porta a parlare un inglese maccheronico che capisco solo io :-)
Tornando al rotolino, io per esempio ci ho messo un paio di foglie di lattuga gentilina e del cetriolo tagliato a listarelle, arrotolato il tutto si intinge nella ciotolina con la salsa e gnam!!!

Per l’antipasto si possono realizzare simpatici rotolini chiusi da un filo di erba cipollina e tagliati a mo’ di sushi;-)

Per la salsa invece, vi consiglio di comprarla in un negozietto etnico che vende propotti thailandesi o comunque asiatici, chi volesse cimentarsi nella preparazione può trovare la ricetta al link già segnalato sopra che rimanda alla rivista UK Delicious.(una delle mie preferite!)

Nella speranza di avervi dato un’idea in più per la cena vi saluto e vi auguro una buona serata.




Cake estivo al mango & lime


Finalmente la seconda volta è andata meglio della prima :-)
Non che il cake in questione avesse delle difficoltà particolari, ma diciamo pure che alcune difficoltà di gestione “apotto in cucina” ce le ho avute io ;-)
Comunque, approfittando di una notte insonne, mi sono messa (da sola ahhh!) a fare intrugli ed ecco che il mio cake è stato sfornato come ai vecchi tempi, era un pò in effetti che non ne facevo uno e non potete immaginare che profonda soddisfazione ho provato :DD
L’idea di fare un cake con il mango mi è venuta perché al supermercato sotto casa li avevano messi in offerta, ce ne erano di belli rossi e maturi e mi sono fiondata a comprarne un pò. Dopo una scorpacciata “au nature”, l’esigenza di finirli alla svelta mi ha fatto pensare ad un dolce che potesse avere, per quanto possibile, anche delle caratteristiche di freschezza e zac, l’ho accoppiato felicemente alla scorza di lime grattugiata.
Buono e gustoso, ci ha accompagnati per qualche colazione con caffèlatte, anch’esso in versione estiva:-)
ma i momenti in cui gustare questo dolce, manco a dirlo, possono essere i più svariati: come ce lo vedete servito con una pallina di gelato alla crema o al più fresco gusto di yogurt al maracuja ;-) del gelataio di fiducia, Roberto di Via Matteotti???
A voi, come sempre, la scelta e buon fine giugno!!!

CAKE ESTIVO MANGO & LIME

cucchiaino50x50 Per uno stampo da 20 cm.

230 g di farina “00”
150 g di zucchero
90 g di burro
2 uova grandi
70 ml di latte
10 g di lievito per dolci
2 g di sale
200 g di mango al netto degli scarti
1 lime

Sbattere i tuorli con lo zucchero e il burro a temperatura ambiente fino ad ottenere una crema, aggiungere il latte la farina e il lievito. Montare gli albumi a neve e poi su questi versare il composto dei tuorli e zucchero, amalgamate bene con una spatola facendo un movimento dal basso verso l’alto aggiungere il mango tagliato a cubetti e la buccia di lime grattugiato. Versare il composto in uno stampo da plumcake imburrato ed infornare. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 60 minuti. Sfornare, togliere dallo stampo e lasciare raffreddare su una griglia prima di servire.

Mango & Lime Cake



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cucchiaino50x50 For a plumcake mold of 20 cm.

230 g of flour “00”
150 g sugar
90 g of butter
2 large eggs
70 ml of milk
10 g baking powder
2 g of salt
200 g of peeled and stoned mango
1 lime

Beat the egg yolks with sugar and butter at room temperature until became creamy, add the milk, the flour and the baking powder and beat again. Beat the egg whites until stiff, then pour the yolks and sugar mixture on, mix well with a spatula by a movement from the bottom up, add the cubed mango and lime zest grated. Pour the compound in a buttered mold and bake. Cook in preheated oven at 180 °C for 60 minutes. Remove from the oven, remove from the mold and let cool on a grid before serving.




Mercoledì: Frittata di "vitaglie"


Veramente l’ho fatta lunedì, ma solo ora trovo il tempo per raccontarvela.
Ero al parco “Talon” con i nonni, si insomma con i miei e con il pupo, per fare una passeggiata e ad un tratto mio padre richiama l’attenzione di mia madre indicandole quelle che secondo me erano erbacce, dicendo di avere trovato le vitaglie!!!
Per fortuna che c’è internet e che in internet si trova di tutto, se no sarebbe stata un pò dura risalire a qualcosa di più scientifico dai racconti non sempre concordi dei due nonni. Fatto sta che i miei hanno distolto l’attenzione dal loro adorato nipotino per fiondarsi a raccogliere questi germogli (si raccolgono solo le cime tenerissime, le parti più vecchie della pianta sono persino tossiche) che spuntano da delle siepi abbastanza grosse. Infatti trattasi della Clematis Vitalba considerata una pianta infestante del bosco, che in dialetto campano vengono appunto comunemente chiamate “vitaglie” ed in quello umbro “vitabbie”.
Viene anche chiamata l’asparago dei poveri, ma sinceramente di asparago non sa proprio, anzi il sapore è molto delicato e gradevole, esagerando, quasi dolce. Il sapore mi ha sorpreso positivamente, pensando invece di trovare per esempio il gusto della cicoria selvatica (avete presente quella bella amara?).
Ovviamente questa “erbaccia” :-) si mangia rigorosamente in frittata!
E frittata sia..
In internet si trovano molte ricette con o senza cipolla, pecorino, pancetta….. io ho seguito quella di mia madre che dice di non aggiungere niente in modo da assaporarne meglio il gusto. Aveva proprio ragione !

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FRITTATA DI VITAGLIE

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

4 uova
1 mazzetto di “vitaglie”
sale e olio extravergine di oliva


Lavare e pulire le vitaglie, stufarle in una padella antiaderente con un goccio d’acqua e dell’olio extravergine di oliva, aggiungere le uova svbattute e salate. Cuocere da ambo i lati. Si possono fare anche delle frittatine monoporzione, come ho fatto io. In questo caso, una volta stufate le vitaglie, dividerle in 4 padelline, aggiungere 1/4 di uovo sbattuto e cuocere.




Insalata di polpo


Buon giorno e buona settimana a tutti :-)
Oggi vi propongo una ricetta veloce ed estiva, come si direbbe dalle mie parti sciué sciué, ma di grande effetto sia come secondo che come antipasto estivo.
Questa è la ricetta di casa mia, di come il polpo l’ho sempre mangiato fin da piccola, penso sia comunissima anche se, andando a vedere bene, credo cambi da casa a casa, da regione a regione, magari di poco, ma quel tanto che basta per rendere ogni ricetta unica e il sapore del polpo diverso!
Visto che mi piace tantissimo quest’animaletto :-) sarei curiosa di sapere come lo cucinate voi, in modo da sperimentare nuove ricette e da ampliare il mio repertorio culinario al riguardo.
Vi va di postarmi la vostra ricetta di polpo in insalata o di polpo cucinato come pare a voi???
Magari se me ne arriveranno un pò potrei fare una raccolta in modo che tutti possano usufruirne quest’estate, che ne pensate?
Non so mi è venuta così mentre scrivevo, ma se mi arrivano almeno 10-15 ricette nei prossimi 15 giorni (fino al 5 giugno) le provo, le fotografo e le trascrivo citando i vostri nomi e relativi blog o siti del caso, trasformo il tutto in un pdf consultabile e scaricabile su/da questo blog!

Un saluto cefalopode a tutti voi ;-)

P.s. Pdf o no, vi prego comunque di dirmi come, a casa vostra, trattate il mollusco e con quali spezie/odori gli fate di solito il bagnetto! Thanks!!

INSALATA DI POLPO

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

1 kg di polpo pulito (o 2 piccoli)
2 foglie di alloro
1 piccola cipolla o scalogno
4 patate medie
2 gambi di sedano bianco
olive verdi
3 cucchiai di aceto di vino bianco
sale e olio extravergine di oliva


Pulire il polpo, metterlo in una pentola con le foglie di alloro e la cipolla intera, coprire e cuocere fino a che non diventi morbido (circa 20 minuti), dopodiché togliere dalla pentola e lasciare raffreddare su un piatto.
Lessare le patate, sbucciarle e tagliarle a dadini e metterle in una insalatiera, aggiungere il polipo a pezzi e i gambi di sedano anch’essi tagliati. Condire con olio extravergine di oliva, aceto e se necessario aggiustare di sale. Io ho aggiunto anche 2-3 cucchiai di acqua di cottura del polpo. Mescolare, coprire e lasciare riposare in frigorifero 4-5 ore prima di servire.


Octopus salad

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cucchiaino50x50 Serves 4.

1 kg of octopus clean (or 2 small)
2 bay leaves
1 small onion or shallot
4 medium potatoes
2 stalks celery
green olives
3 tablespoons white wine vinegar
salt and extra virgin olive oil


Clean the octopus, put it in a saucepan with the bay leaves and whole onion, cover and cook until they become soft (about 20 minutes), then remove from pan and cool on a plate.
Boil the potatoes, peel and cut into cubes and put them in a bowl, add the octopus pieces and chopped celery stalks. Dress with extra virgin olive oil, vinegar and salt if necessary. I also added 2-3 tablespoons of cooking water of the octopus. Stir, cover and let stand in refrigerator 4-5 hours before serving.




Zuppa di Talli di Zucchine


Eccomi tornata su questi teleschermi con un altro piatto di verdure, una zuppa vi potrà sembrare un pò insolita di questi tempi ma a me ricorda tanto la mia infanzia, quando forse, cose di questo genere, non riuscivo ad apprezzarle molto, ma che oggi riescono a farmi felice :-)
Trattasi di una zuppa sì, ma è estiva per due motivi: i talli di zucchine si trovano d’estate e poi, don’t worry, si consuma a temperatura ambiente, basta solo prepararla in anticipo!
Ma cosa sono i talli? Io pensavo fosse solo una parola dialettale per chiamare questa verdura, infatti questa zuppa a casa mia si chiama volgarmente “minestra di talli di cocozza” ma consultando il vocabolario scopro che tallo vuol dire germoglio, infatti si tratta proprio dei germogli della pianta di zucchine :D
Questa scoperta mi ha spinto a pubblicare la ricetta, naturalmente occorre avere una pianta di zucchine a disposizione che sia vostra o del vicino, dalla quale raccogliere i germogli con le foglie più tenere della cima e le piccolissime zucchine con i loro fiori che rendono la zuppa ancora più appetitosa!!
La ricetta è molto semplice, ma questa verdura ha un sapore molto definito e gustoso che vi sorprenderà.
Ultima nota è che i talli si presentano molto pelosetti, la parte dei gambi va spellata come si fa per esempio con il sedano, le foglie no rimangono pelosette, ma essendo tenere una volta cotte perdono questa caratteristica.
Come avrete notato, a parte astensione dal web per deficit di tempo, sono ancora in città e anche se i miei ritmi sono rallentatissimi può darsi che qua e là mi faccia viva con un post, altrimenti ci si rivede a settembre con tanti buoni propositi, come sempre ;-)


ZUPPA DI TALLI E ZUCCHINE

cucchiaino50x50 Per 3 persone.

1 grossa patata
talli di zucchine (2 abbondanti manciate o più)
5-6 piccole zucchine con il fiore
1 peperoncino
1 spicchio d’aglio
sale e olio extravergine di oliva

Lavare e pulire i talli di zucchine, sbucciare e tagliare a cubetti la patata, mettere tutto in una pentola e ricoprire con acqua, chiudere con il coperchio e fare cuocere fino a che le verdure non siano morbide, aggiustare di sale e fare soffriggere in un pentolino 3 cucchiai di olio extravergine di oliva con uno spicchio d’aglio e un peperoncino fresco tagliato a rondelle e privato dei semi. Togliere dal fuoco il pentolino, togliere l’aglio e versare l’olio nella zuppa, mescolare chiudere con il coperchio e lasciare riposare fino a che non sia tiepida. Servire in delle ciotoline con delle fette di pane casereccio.


Sprouts Zucchini Soup



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cucchiaino50x50 Serves 3.

1 large potato
sprouts of zucchini (2 generous handfuls or more)
5-6 small zucchini with flower
1 hot chili
1 clove garlic
salt and olive oil

Wash and clean the sprouts of zucchini, peel and dice the potato, put everything in a pot and cover with water, close with the lid and cook until the vegetables are soft, add salt and then fry in a pan 3 tablespoons of extra virgin olive oil with a clove of garlic and fresh chili sliced and seeded. Remove the pan from heat, remove the garlic and pour the oil in the soup, stirring cover with a lid and let stand until it is lukewarm. Serve in bowls with slices of homemade bread.