Fesa di tacchino arrosto


Si sa che d’estate, più che in altre stagioni dell’anno, si fa attenzione all’alimentazione per via della prova costume ;-)
Qui più che prova costume si cerca di mettere più o meno in sesto una “neomamma” prima fiera di portare il pancione e dopo depressa e sconsolata per non riuscire a perdere nemmeno un etto!!!!
Non vi voglio però annoiare, sicuramente ognuno di voi porterà direttamente o indirettamente la propria croce al riguardo!!! Quindi ognuno si porti la propria :-(

Ma la scoperta interessante che voglio condividere con voi, è stata quella di aver trovato un modo più gustoso di mangiare la fesa di tacchino, che di per sé non soddisfa più di tanto il mio palato, trasformando questo ingrediente da triste ripiego dietetico, a piatto gustoso. Lo si può tranquillamente proporre come antipasto estivo :-) Fidatevi, farete felici i vostri ospiti!
Avete presente i vietnamese rise paper roll? Bene vanno accompagnati da una salsina dolce a base di peperoncino thailandese e aglio (quella che vedete in foto, per intenderci una sorta di gelatina dolce e piccante al contempo) che io trovo fantastica e che ovviamente ho sempre a portata di mano in frigorifero!!!
Proprio come i vietnamese rise paper roll (adoro anche quelli :) la fesa di tacchino va arrotolata per gustarla al meglio, dentro ci potete mettere tutte le verdure fresche che vi piacciono like as carrots, cucumber, .. ops sorry mi sono lasciata prendere dalla voglia di viaggiare che immancabilmente mi porta a parlare un inglese maccheronico che capisco solo io :-)
Tornando al rotolino, io per esempio ci ho messo un paio di foglie di lattuga gentilina e del cetriolo tagliato a listarelle, arrotolato il tutto si intinge nella ciotolina con la salsa e gnam!!!

Per l’antipasto si possono realizzare simpatici rotolini chiusi da un filo di erba cipollina e tagliati a mo’ di sushi;-)

Per la salsa invece, vi consiglio di comprarla in un negozietto etnico che vende propotti thailandesi o comunque asiatici, chi volesse cimentarsi nella preparazione può trovare la ricetta al link già segnalato sopra che rimanda alla rivista UK Delicious.(una delle mie preferite!)

Nella speranza di avervi dato un’idea in più per la cena vi saluto e vi auguro una buona serata.




Polpo alle erbe


La ricetta di oggi arriva direttamente da Roberta, l’ha lasciata nei commenti al post dell’insalata di polpo. Ricordate? In quel post ho proposto, senza troppa convinzione ammetto, di raccogliere le ricette a base di polpo per poi realizzarne un pdf scaricabile per chi, come me, avesse la polpo-mania. Io non sono affatto brava né a partecipare a contest, giochi e raccolte, l’ho fatto all’inizio qualche volta, ma ho capito che non faceva per me. Allo stesso modo, a quanto pare, non sono neanche brava ad organizzali :D
L’unica ricetta che mi è arrivata è stata quella di Roberta, appunto :-)
Mi ha subito incuriosita (anche perché era l’unica ricetta :-) non è vero scherzo), il polpo in salsa di pomodoro e spinaci condito con zenzero, aglio e da una manciata di pinoli, come non provarlo subito??
Spettacolare!!! Non cambierei niente se non (dovevo pure cambiare qualcosa anche se poi in realtà non l’ho fatto:-) di mettere, la prossima volta, i pinoli tostati.
Ringrazio Roberta per la ricetta e la invito ad indicarci eventualmente il libro da cui è stata tratta.

Per il resto, come potrete vedere, non sono molto produttiva in questo periodo ;-) Mancanza di voglia o di tempo per cucinare?
No, non è andata proprio così, anzi, dopo le “fatiche di Ercole” dei primi 2 mesi da mamma, un bel giorno mi alzo e dico “basta, è ora di rimettersi all’opera “.
Con questo buon proposito comincio a spadellare e sfornare cose ……. decisamente “immangiabili”!! Nooooooo cosa sta succedendo? Ma come è possibile?? Dopo l’ennesimo fallimento, sono stata seriamente tentata di “chiudere baracca e burattini”!!
Vi rendete conto, non mi è venuta bene neanche una marmellata???
Confesso di essere un pò depressa per i recenti insuccessi, ma ripensando alla scena di me che cucino intonando canzoni strampalate per intrattenere apotto scalciante in sdraietta, forse non dovrei neanche buttarmi troppo giù!
Bene, vi auguro un buon inizio settimana nella speranza di poter presto raccontarvi il cake estivo che ho in mente e che proverò per la seconda volta :-)

Incrociate le dita per me, please!!!

POLPO ALLE ERBE

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

1 kg di polpo pulito (o 2 piccoli)
200 g di spinaci
2 spicchi d’aglio
1 pezzetto di zenzero
400 ml di passata di pomodoro
1 abbondante manciata di pinoli
sale e olio extravergine di oliva


Pulite i polpi, lessateli. In un pentolino mettete un goccio d’olio l’aglio toglietelo appena biondo, unite lo zenzero, aggiungete la salsa ed asciugate un pò. Cuocete a vapore gli spinaci strizzateli, tritatele grossolamente, passateli nella stessa pentola unite i pinoli, poi aggiungete i polpi.



Octopus with herbs

of Roberta

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cucchiaino50x50 Serves 4.

1 kg of octopus clean (or 2 small)
200 g spinach
2 cloves of garlic
1 piece of ginger
400 ml tomato puree


1 large handful of pine nuts
salt and extra virgin olive oil
Clean the octopus and boil them. In a saucepan put a little oil garlic remove it as soon as blond, add the ginger, add the sauce and a little dry. Steam the spinach squeeze, chop coarse, pass them in the same pot add the pine nuts, then add the octopus.




Insalata di polpo


Buon giorno e buona settimana a tutti :-)
Oggi vi propongo una ricetta veloce ed estiva, come si direbbe dalle mie parti sciué sciué, ma di grande effetto sia come secondo che come antipasto estivo.
Questa è la ricetta di casa mia, di come il polpo l’ho sempre mangiato fin da piccola, penso sia comunissima anche se, andando a vedere bene, credo cambi da casa a casa, da regione a regione, magari di poco, ma quel tanto che basta per rendere ogni ricetta unica e il sapore del polpo diverso!
Visto che mi piace tantissimo quest’animaletto :-) sarei curiosa di sapere come lo cucinate voi, in modo da sperimentare nuove ricette e da ampliare il mio repertorio culinario al riguardo.
Vi va di postarmi la vostra ricetta di polpo in insalata o di polpo cucinato come pare a voi???
Magari se me ne arriveranno un pò potrei fare una raccolta in modo che tutti possano usufruirne quest’estate, che ne pensate?
Non so mi è venuta così mentre scrivevo, ma se mi arrivano almeno 10-15 ricette nei prossimi 15 giorni (fino al 5 giugno) le provo, le fotografo e le trascrivo citando i vostri nomi e relativi blog o siti del caso, trasformo il tutto in un pdf consultabile e scaricabile su/da questo blog!

Un saluto cefalopode a tutti voi ;-)

P.s. Pdf o no, vi prego comunque di dirmi come, a casa vostra, trattate il mollusco e con quali spezie/odori gli fate di solito il bagnetto! Thanks!!

INSALATA DI POLPO

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

1 kg di polpo pulito (o 2 piccoli)
2 foglie di alloro
1 piccola cipolla o scalogno
4 patate medie
2 gambi di sedano bianco
olive verdi
3 cucchiai di aceto di vino bianco
sale e olio extravergine di oliva


Pulire il polpo, metterlo in una pentola con le foglie di alloro e la cipolla intera, coprire e cuocere fino a che non diventi morbido (circa 20 minuti), dopodiché togliere dalla pentola e lasciare raffreddare su un piatto.
Lessare le patate, sbucciarle e tagliarle a dadini e metterle in una insalatiera, aggiungere il polipo a pezzi e i gambi di sedano anch’essi tagliati. Condire con olio extravergine di oliva, aceto e se necessario aggiustare di sale. Io ho aggiunto anche 2-3 cucchiai di acqua di cottura del polpo. Mescolare, coprire e lasciare riposare in frigorifero 4-5 ore prima di servire.


Octopus salad

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cucchiaino50x50 Serves 4.

1 kg of octopus clean (or 2 small)
2 bay leaves
1 small onion or shallot
4 medium potatoes
2 stalks celery
green olives
3 tablespoons white wine vinegar
salt and extra virgin olive oil


Clean the octopus, put it in a saucepan with the bay leaves and whole onion, cover and cook until they become soft (about 20 minutes), then remove from pan and cool on a plate.
Boil the potatoes, peel and cut into cubes and put them in a bowl, add the octopus pieces and chopped celery stalks. Dress with extra virgin olive oil, vinegar and salt if necessary. I also added 2-3 tablespoons of cooking water of the octopus. Stir, cover and let stand in refrigerator 4-5 hours before serving.




The last caulifowers of the season ;-)


Penso di essermene mangiata una quantità esagerata questo inverno, ma anche se girano ancora al mercatino in questo inizio primavera, quando ancora non si trovano tutti i frutti di stagione, sicuramente quello di oggi è l’ultimo per me.
Per quanto adori i cavolfiori, e in particolar modo quello verde romano, sono arrivata al punto di saturazione per questa stagione, infatti pur avendolo comprato da un pò non decidevo mai di cucinarlo, e invece alla fine mi è uscita anche una cosa light, presentabile e gustosa :-)
Come dire, finiamo in bellezza la stagione dei cavoli per passare ad altro!!
Vi lascio quindi la ricetta a occhio (una volta tanto) di questi “sformatini di cavoli & noci”
che sono simpatici anche come antipasto, no??

Bye Bye
and ……. at the next adventures :-P


SFORMATINI DI CAVOLI E NOCI

cucchiaino50x50 Per 6 sformatini.

1 cavolfiore verde
1 panino raffermo
1 manciata abbondante di noci tritate
1 manciata abbondante di parmigiano grattugiato
latte
1 noce di burro
pangrattato
sale e olio extravergine di oliva

Pulire e lessare, o cuocere al vapore il cavolo. Mettere a bagno il pane raffermo nel latte tiepido, dopodiché strizzare bene e metterlo in una terrina. Aggiungere il cavolfiore schiacciato con una forchetta e amalgamare. Mettere le noci tritate, il parmigiano, un goccio d’olio e aggiustare di sale. Mescolare ancora fino ad ottenere un composto omogeneo, imburrare gli stampini, riempirli con il composto, spolverare con pangrattato, aggiungere su ciascuno, un goccino d’olio a filo e infornare. Cuocere a 200° per 20-25 minuti. Sfornare, lasciare intiepidire, togliere dagli stampi e servire.




sformatino-cavolo2-p1240700


cucchiaino50x50 For 6 flan.

1 green cauliflower
a stale sandwich
1 generous handful of chopped walnuts
1 generous handful of grated Parmesan cheese
milk
1 knob of butter
bread crumbs
salt and extra virgin olive oil

Clean and boil or steamed cabbage. Soak the bread in warm milk, then wring it thoroughly and put it in a bowl. Add the cauliflower mashed with a fork and mix. Put the chopped nuts, parmesan, a little oil and salt. Stir again to obtain a homogeneous mixture, buttering the molds, fill them with the mixture, sprinkle with bread crumbs, add up each a drop of extravirgin olive oil and bake. Cook at 200° for 20-25 minutes. Remove from oven, let cool, remove from molds and serve.




Sartù di riso viola :-)


Alt! fermi tutti. Lo so che con questo post posso suscitare la rabbia dei più tradizionalisti, ma in un periodo di continua trasformazione quale sto vivendo, non posso che apportare il mio tocco a quella che è una ricetta storica della cucina napoletana.
Il sartù che deriva dalla parola francese “sour-tout” (=sopra a tutto), nella tradizione settecentesca napoletana era un piatto di riso, arricchito dai Monsù (che deriva da “Monsieur”), cuochi napoletani che lavoravano all’epoca nei palazzi storici di Napoli a fianco dei cuochi francesi, con polpettine fritte, piselli e melanzane. L’intento dei Monsù fu quello di far piacere ai Signori napoletani un alimento poco amato quale il riso, molto stimato invece nella cucina d’oltralpe. Successivamente il sartù è diventato anche un piatto popolare, a cui a mio avviso si possono apportare molteplici varianti come questa :-)
A parte gli scherzi, se nella tradizione popolare napoletana il ripieno consiste in polpettine fritte, piselli, uova sode e formaggio, a casa mia invece, il sartù è sempre stato considerato un piatto svuotafrigo, come il gattò di patate del resto, dove con gli avanzi di formaggio, a volte di salamino, prosciutto… ecc. mia mamma ne faceva un piatto a dir poco gustoso!

Il mio sartù viola deriva invece dal fatto che avendo preparato un risotto al cavolo viola per cena e non avendolo mangiato, ho avuto il giorno dopo la necessità/piacere di riciclare “o fattapposta”!!

A tutti i non napoletani, posso dire che ne sono stata fiera :D
Buona giornata!

SARTU’ DI RISO VIOLA

cucchiaino50x50 Per 2 persone.


Per il riso

1/2 tazza di riso arborio (di quelle grandi da colazione)
1 piccola carota
1/2 cipolla bianca piccola
un piccolo pezzo di costa di sedano
2-3 foglie di cavolo viola
sale e olio extravergine di oliva

Farcitura
1 uovo
1-2 manciate di parmigiano grattugiato
4 fettine di prociutto crudo
2 fette di formaggio morbido (caciotta, fior di latte…)
pangrattato

La sera prima preparare il riso: lavare e tritare con il tritatutto la carota, il sedano, la cipolla e il cavolo viola dopodiché mettere in una in una pentola e far rosolare con un paio di cucchiai d’olio per 2-3 minuti. Aggiungere il riso e far saltare per qualche secondo, quindi aggiungere una tazza di acqua bollente (usare la stessa tazza con cui avete misurato il riso) e il sale, portare a bollore e chiudere la pentola con il coperchio. Fare cuocere in questo modo per 12 minuti dopodiché togliere il coperchio e mescolare. Lasciare raffreddare e mettere da parte.
Il giorno dopo preparare il sartù: aggiungere al riso l’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale se necessario e mantecare. Imburrare 2 tegliette monoporzione o una teglia per 2 e fare stendere sul fondo uno strato di riso, quindi ricoprire con le fette di prosciutto e il formaggio spezzettato e in ultimo completare con lo strato di riso. Spolverare la superficie con del pangrattato e un filo d’olio, cuocere in forno per 20-30 minuti a 200°, passare al grill gli ultimi 5 minuti se non si fosse formata ancora la crosticina. Lasciare raffreddare leggermente prima di servire.



Purple Sartù Rice



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cucchiaino50x50 Serves 2.

For rice

1/2 cup arborio rice (big cup used for breakfast)
1 small carrot
1/2 small white onion
a small piece of celery
2-3 leaves of purple cabbage
salt and extra virgin olive oil

Filling

1 egg
1-2 handfuls of grated Parmesan cheese
4 slices of smoked ham
2 slices of soft cheese (caciotta, mozzarella …)
breadcrumbs

The night before, prepare the rice: Wash and chop in the food processor the carrot, celery, onion and purple cabbage, then put all in a pot and lightly fry with a couple of tablespoons of olive oil for 2-3 minutes. Add rice and fry for a few seconds, then add a cup of boiling water (use the same cup you measured the rice) and salt, bring to boil and close the pot with a lid. Cook in this way for 12 minutes then remove lid and stir. Allow to cool and set aside.
The next day prepare the sartù: Add to the rice the egg, Parmesan, a pinch of salt if necessary and stir. Butter 2 backing pan portion or a backing pan for 2 and then spread the bottom layer with the rice, then cover with slices of ham and chopped cheese and finally complete with a layer of rice. Sprinkle the surface with bread crumbs and a drizzle of olive oil, bake for 20-30 minutes at 200°, continue to grill the last 5 minutes if the crust is not yet formed. Allow to cool slightly before serving.




Korokkè ai gamberetti


Non ne avevo mai sentito parlare, né assaggiato i korokkè fino a quando un anno fa ho letto la ricetta nel “Libro del cavolo”, in cui sono proposti quelli originali con all’interno carne macinata, e poi successivamente in “Mess in the Kitchen” che rivisita la ricetta, essendo vegetariana, mettendoci le fave al posto della carne.
A me pur intrigando la versione con la carne macinata, che non mancherò di provare, mi è venuto forte il desiderio di provare a farli con i gamberetti :-)
Non so se in Giappone esista una tale versione, ma vi assicuro che il leggero aroma rilasciato dal cipollotto vi farà ritrovare tutto il gusto orientale!
Mi sarebbe piaciuto accompagnarli con la salsina di Mika di Mess in the kitchen, ma per mancanza di tempo le ho servite con un pò di salsa di soia e comunque anche al naturale sono buone.

Ieri, ho messo sotto aceto le “pupaccelle”, ve le ricordate?? In versione “innamorata delle costatelle di maiale”?? Per Natale ormai non saranno pronte per ornare l’insalata di rinforzo, ma tanto se la facciamo a Gennaio va bene lo stesso, che in quei giorni si mangerà pure troppo ;-)

Questo per dirvi che nei prossimi giorni vi darò la ricetta!


KOROKKE’ AI GAMBERETTI

cucchiaino50x50 Per 12 korokkè.

600 g di patate lesse
100 g di gamberetti sgusciati
1 cipollotto fresco
1 noce di burro
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Per la panatura e frittura

farina
1 uovo
panko
olio di semi di arachidi per friggere

Lavare e lessare le patate o cuocerle a vapore, sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Sgusciare i gamberetti, togliere il filo nero, sciacquare sotto acqua corrente e sminuzzarli con il coltello o nel tritatutto. Saltare in padella il cipollotto tritato finemente con l’olio e i gamberetti per un paio di minuti, aggiungere le patate schiacciate, una noce di burro, il sale e pepe. Formare i korokkè, passarli nel piatto con la farina, poi nell’uovo sbattuto ed infine nel panko. Friggere in abbondante olio fino a doratura e servire immediatamente.



Shrimps korokkè



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cucchiaino50x50 For 12 korokkè.

600 g boiled potatoes
100 g of shrimps
1 spring onion
1 knob of butter
extra virgin olive oil
salt and pepper

For breading and frying

flour
1 egg
panko
Peanut oil for frying

Wash and boil or steam the potatoes, peel and mash. Shell the shrimp, remove the black wire, rinse under running water and chop finely with a knife or food processor. Stir-fry the chopped spring onion with oil and shrimp for a couple of minutes, add the mashed potatoes, a knob of butter, salt and pepper. Form the korokkè, dip into the plate with the flour, then in beaten egg and finally in the panko. Fry in hot oil until golden brown and serve immediately.