Pane nero di Castelvetrano ;-)


Ohi ohi ohi, mi rendo conto che non scrivo da un po’ sul mio tanto amato blog e la cosa mi dispiace non poco, ma da quell’ultimo post dove annunciavo l’inaugurazione del laboratorio, diciamo che di cose ne sono successe, che il da fare è sempre tanto :-)
Ma eccomi a raccontarvi le mie avventure! Anche se come foodblogger sono un po’ fuori dagli schemi, e forse a volte anche poco social, quando riesco a scrivere un post mi da sempre tanta soddisfazione sapendo che al di la dello schermo c’è qualcuno interessato a leggermi :-)
Oramai il set dei miei piatti e delle mie foto si è spostato da casa mia (finalmente) al laboratorio, vero luogo di lavoro e incontri.
Ho iniziato a fare i corsi che mi danno sempre una grande gioia e mi fanno pensare che ho fatto proprio la scelta giusta, vedere le foto dei pani realizzati dai partecipanti e sentirsi dire per l’ennesima volta che le ricette funzionano e che si è stati bene insieme, beh non può che farmi sentire appagata.
E poi oltre ai corsi ci sono tutta una serie di lavori che sto portando avanti, alcuni dei quali spero presto di condividere con voi, che mi tengono tanto impegnata.

Ma bando alle ciance, allora che cosa si cucina di buono a casa mia?? Beh ultimamente, con me sempre in giro, un po’ poco sinceramente è anche per quello che forse non scrivo ;-) ah ah ah
Non scherzo, purtroppo, ma il pane non può mancare perché se no il maritozzo potrebbe anche decidere qualche giorno di questo di mandarmi al paese di pulcinella :-(
E di pani nuovi e anche di paste madri, qui se ne producono e allora perché non raccontarvi della mia nuova passione per i grani antichi? Non vi è da dire molto, nel senso che sto scoprendo e panificando queste farine che mi danno molta soddisfazione a livello di profumi e di sapore e soprattutto perché mi sento sicura di dare da mangiare del buon pane alla mia famiglia.
I sapori e i profumi che sprigionano le farine di Filippo Drago finora non li ho mai sentiti prima, mi sento stregata da queste farine e ultimamente le uso spesso, anche per farci la pizza al piatto vi dirò ;-)
Oggi Pane nero di Castelvetrano, mia interpretazione, con la farina di tumminia (grano duro siciliano biologico) con 70 % di idratazione e breve lievitazione grazie alla ricchezza di questa farina, anzi miscela di farine che i Mulini del Ponte già preparano per la realizzazione del pane di Castelvetrano, famoso oramai in tutta Italia.

Vi ricordo che io il mercoledì sono al laboratorio, via ferrarese 163- BO, a preparare i pani per la settimana, chi vuole passare per chiacchiere lievitate, per un pezzetto di pm, per un sacchetto di buona farina, per curiosare ….. può passare dalle 16.00 alle 18.30, io ci sarò, salvo comunicazioni last last minute che metto di solito sulla pagina Facebook!
Ma non è finita qua perché dulcis in fundo, per chi vuol approfondire le tematiche dei grani antichi siciliani e imparare a panificare queste farine, con la pasta madre of course, vi dico che c’è ancora qualche posto per il bellissimo corso che terrà da me Davide Longoni, il 4 e 5 novembre prossimo venturo ;-)
Contenuti: “Panificare i grani antichi siciliani. Sicilia crocevia del mediterraneo per culture umane e colture cerealicole” Nelle due giornate si impareranno a conoscere e a panificare i grani antichi siciliani quali perciasacchi, tumminia, maiorca e bidì.

per info e iscrizioni: scrivi una mail a mail@lapastamadre.net oppure chiama al 3207930845

Vi aspettiamo!!!
alla prossima ;-)

PANE NERO DI CASTELVETRANO

cucchiaino50x50 Per 4 pagnotte da 1/2 kg

1 kg di tumminia per pane nero di Castelvetrano dei Mulini del Ponte
700 g di acqua
300 g di pasta madre rinfrescata (solida)
20 g di sale

Mettere la farina in planetaria ed aggiungere l’acqua tiepida della ricetta e far fare un’autolisi di mezz’ora, dopodiché aggiungere la pasta madre a pezzetti e cominciare ad impastare, aggiungere dopo qualche minuto il sale e continuare ad impastare fino a che il composto non sia liscio ed omogeneo. Far riposare 30 minuti l’impasto in macchina e poi metterlo in un mastello di plastica unto leggermente d’olio, fare una serie di pieghe e far riposare l’impasto coperto per un’altra mezzora quindi spezzare e arrotondare le varie pagnotte, metterle nei cestini di vimini ricoperti da un canovaccio pulito,infarinato e cosparso di un pugnetto di semi di sesamo che si andranno ad attaccare alla superficie del pane. La chiusura delle pagnotte sarà rivolta verso l’alto, lasciare quindi lievitare per 2 ore e mezzo circa. Preriscaldare il forno al massimo e poi capovolgere una alla volta le pagnotte sulla pala ed infornare man mano sulla pietra refrattaria rovente. Cuocere per 6-7 minuti poi abbassare il forno a 200 °C e cuocere per altri 20-25 minuti.Sfornare il pane e fare raffreddare completamente su una griglia prima di gustarlo. E’ un pane che sprigiona tutti i suoi aromi da freddo, quindi non cedete alla tentazione :-)